La città tenace di Alessandro Massasso


TITOLO: La città tenace

AUTORE: Alessandro Massasso

EDITORE: Delos Digital

GENERE: Fantascienza – romanzo breve (60 pagine)

FORMATO: ebook: (€ 2.99)


TRAMA
Kitmell è un ragazzo in cerca di opportunità, spera di essere ammesso in una delle città gestite dalle corporazioni aziendali. Vuole potersi costruire un futuro, diventare un cittadino, ma per farlo deve fare crescere il suo CFC, l’indice di efficienza che determina il grado sociale di ogni individuo. Non ha idea di cosa lo aspetti oltre al muro, non conosce il rigoroso regime con cui viene gestita la vita all’interno della città-azienda. Sono molte le cose che dovrà imparare se vuole sopravvivere…

RECENSIONE
Kitmel è stanco di dover arrivare a stento a fine mese e ambisce a una vita migliore, più agiata così decide di provare ad entrare in una delle città gestite delle corporazioni aziendali e riuscendo a superare la selezione riesce nel suo intento. All’interno della città cerca di far cresce il suo CFC portando a termine tutti gli incarichi assegnati.
Gail è un manager a un passo dalla vetta, ma non si accontenta così decide di aumentare le ore lavorative grazie alle pillole in modo da incrementare il suo CFC che da un po’ è fermo: ogni momento è giusto per lavorare e il tempo dedicato ad altro è centellinato al secondo.
Nonostante siano i protagonisti del loro carattere e del loro passato si sa poco: mi sarebbe piaciuto sapere come vivesse Kitmel prima di entrare nella città; un altro personaggio che ha attirato la mia attenzione è Josh, ma anche di lui emerge poco.

Lo stile è scorrevole, ma a tratti freddo e distaccato e questo mi ha impedito di capire completamente i protagonisti. A questo si aggiungono le descrizioni dei luoghi quasi assenti che secondo me andrebbero ampliate, magari prestando attenzione anche a piccoli dettagli che permetterebbero al lettore di immaginarsi accanto al protagonista e facendo in modo che i personaggi siano ben collocati nell’ambiente. Oltre al luogo andrebbe descritto meglio il mondo distopico soprattutto la struttura e come si è arrivati a tale mondo.

Vale davvero la pena passare ore e ore a lavorare, a produrre togliendo tempo a ciò che è importante davvero? Una critica al mondo che stiamo andando a creare dove l’unica cosa che conta sono le prestazioni lavorative e l’avere successo. Questo spunto di riflessione lasciato dall’autore e il portare alla luce tematiche come il burn-out è ciò che di questo romanzo mi è piaciuto di più.

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